sabato, dicembre 31, 2005

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giovedì, dicembre 29, 2005

Bene/Male in World of Warcraft

Da circa un paio di mesi ho iniziato prima ad incuriosirmi e poi a decidere di provare l'esperienza di partecipare a World of Warcraft della Blizzard. Sono subito rimasto impressionato dalla resa grafica del gioco e dall'ampiezza degli spazi disponibili e delle attività da compiere. Anche l'interfaccia grafica dopo poco tempo appare familiare e di facile utilizzo nonostante l'intrinseca complessità dei comandi. Ho giocato prima nel ruolo di un Elfo e poi in quello di un Tauren passando così dalla fazione dell'Alleanza a quella dell'Orda. Avevo provato già in passato a partecipare ad un gioco online multiplayer con The Sims online (estensione online del noto The Sims della EA) e già in quell'occasione avevo avuto la netta sensazione che i mondi virtuali possano rappresentare degli ottimi laboratori per la ricerca sociale. L'esperienza di WoW (a differenza di The Sims online si tratta di un gioco di ruolo) mi ha confermato questa sensazione ed ho dunque accolto con molto piacere l'idea di formare una Gilda (un gruppo di giocatori che si aiutano reciprocamente) di ricercatori europei. L'idea è stata lanciata da Torill Mortensen, associate professor al Volda College in Norvegia, e subito accolta e rilanciata dai connazionali Jill Walker e Hilde Corneliussen (Dept of Humanistic Informatics - University of Bergen). A me la voce è arrivata tramite Luca Rossi. L'idea non è nuova e sui server americani Edward Castronova ha già creato un analogo gruppo. Per i ricercatori italiani interessati ad unirisi al gruppo consiglio di contattare direttamente Torill Mortensen attraverso il suo blog e di tenere presente per quanto possibile la distribuzione delle competenze indicata in questo post. Detto questo arrivo al tema specifico che volevo affrontare... sul blog di Edward Castronova è apparso un post che tratta, in modo piuttosto banale e forse volutamente provocatorio, del rapporto fra giocatori ed avatar. In poche parole l'autore sostiene che la fazione dell'Orda di WoW sia collegata a concetti negativi (il titolo del post è Horde is Evil) nonostante gli sviluppatori del gioco abbiano volutamente deciso di non connotare questa fazione in modo più negativo rispetto all'altra. In pratica secondo Blizzard non ci sono i buoni ed i cattivi ma due alleanze di razze diverse ciascuna con luci ed ombre nel proprio passato. Castranova sostiene invece che il collegamento fra il concetto di male e l'Orda (Orchi, Tauri, Non-Morti e Troll) è talmente radicato nella nostra cultura che, a prescindere dai progetti di Blizzard, l'Orda è, di fatto, il male ed un giocatore che decide di giocare in questa fazione ne deve essere consapevole. Il dibattito che segue è tutto da leggere. Ad oggi ben 143 commenti più o meno intelligenti ed interessanti che se solo li si volesse raccogliere sarebbero materiale per un lungo e credo interessante paper sull'argomento. Una serie di riflessioni sul tema sono poi sollevate da questo post di una nostra collega di Gilda. Credo possa essere utile aggiungere qualcosa dal punto di vista della teoria dei sistemi sociali. Bene e Male in questa prospettiva sono concetti observer dependent e fanno riferimento, in ultima analisi, al rispetto o meno delle aspettative che l'altro ha su di noi. Se le rispetto (anche se per il gioco della doppia contingenza io non le conosco) sono buono, altrimenti sono cattivo. Poi ci sono le aspettive cristalizzate per cui non devo pretendere di possedere cose che non sono di mia proprietà, devo rispettare le regole, devo dare credito agli scienziati, etc. Proprio l'emergere di forme cristalizzate di aspettative reciproche è, a mio avviso, uno dei fenomeni più interessanti da osservare nei mondi virtuali condivisi. Si tratta di ripartire quasi da zero. Dico quasi perchè spesso il gioco ha iscritto in sè alcuni di queste forme sociali. Faccio un esempio: è comune in WoW prendere parte a gruppi per affrontare avventure che sarebbero particolarmente difficili se non impossibili per un singolo giocatore. Ad ogni uccisione di nemico è possibile ispezionarne l'inventario e prendere ciò che più ci serve. Quando si è in gruppo, ovviamente, la cosa può diventare problematica perchè tutti si è contruibuito ad uccidere il nemico ma il bottino è sempre uno solo. Ci sono dunque diverse forme di saccheggio che il leader del gruppo può selezionare. Di solito si fa a turno ed il gioco decide di volta in volta a chi spetta il bottino. Ci sono casi tuttavia in cui questo meccanismo non è gestito dal gioco. In questi momenti si formano le costellazioni di aspettative. Capita spesso infatti che un oggetto del bottino sia particolarmente appetibile perchè raro o prezioso. In questo caso e solo rispetto a questo specifico oggetto la turnazione non viene rispettata e a ciascun membro del gruppo viene sottoposta la scelta fra Need (Mi serve) e Greed (Passo). Fra i giocatori che hanno scelto Need viene infine estratto casualmente un vincitore. Ora capita ovviamente che ci siano giocatori che selezionano Need anche per oggetti che non potrebbero mai utilizzare per il loro personaggio (tipo un fucile per un elfo). Gli oggetti sono sempre rivendibili e quindi è ragionevole che tutti facciano Need ad ogni oggetto. La pratica sociale, invece, è quella di lasciare agli altri giocatori gli oggetti che non si possono utilizzare per sè. Un comportamento diverso è tollerato inizialmente e poi sanzionato verbalmente dagli altri giocatori nel gruppo. Esiste addirittura un epiteto specifico per indicare un giocatore che si comporta in questo modo: "Ninja Looter" (saccheggiatore Ninja). Un caso analogo avviene quando un gruppo trova un tesoro. Di solito esiste una pratica sociale per la quale si procede al lancio di un dado simulato per individuare il giocatore che si aggiudicherà il tesoro. E' interessante notare che spesso, sopratutto fra giocatori di livello superiore, questo avviene automaticamente senza la necessità di chiamare tutti al lancio del dado. Queste forme di costruzione dell'ordine sociale sono solo uno dei mille motivi per cui questi giochi rappresentano una forma straordinaria di laboratorio che i ricercatori che si occupano di questi temi non possono più ignorare. Dopo aver incrementato immensamente le possibilità di creare nuova comunicazione interconnettendo tutte le aree del pianeta, le nuove frontiere dell'evoluzione prevedono da un lato il supporto alla simultaneità di più conversazione nello stesso tempo (reti wireless e dispositivi mobili) e dall'altro la creazione di nuovi spazi della comunicazione di cui WoW rappresenta uno dei numerosi esempi disponibili.

La legge dell'accellerato ritorno

Sto finalmente leggendo con una certa sistematicità The Singularity is Near. Quello che mi stupisce è come si possano scrivere oltre 600 pagine su una unica singola idea che posso così riassumere: l'evoluzione, tanto quella biologica che quella tecnologica, procede ad un tasso di crescita esponenziale (o più che esponenziale) e non lineare come si solito è inteso per via della limitata prospettiva temporale degli esseri umani. In particolare, come ogni crescita esponenziale, esiste un momento in cui il tasso di crescita inizia ad aumentare in modo molto più evidente che in passato. Secondo l'autore di questo libro questo momento, ovvero la singolarità, è vicino e aprirà le porte ad una nuova epoca nella quale nuove forme bio-tecnologiche saranno protagoniste. Il libro è caratterizzato da una enorme quantità di grafici resi in modo molto curato (su scala a volte logaritmica a volte lineare) che mirano tutti, indistintamente, a conferare la teoria dell'evoluzione come fenomeno esponenziale. Alla base di questo tasso di crescita c'è la legge dell'accellarato ritorno. In pratica una forma di feedback loop positivo dove lo step evolutivo successivo si fonda su quanto precedentemente acquisito moltiplicandone il tasso di crescita. Ad esempio il pollice opponibile ha consentito di utilizzare gli strumenti ma grazie a questi strumenti è stato più semplice e veloce passare alla successiva fase di sviluppo fino a creare strumenti che creano strumenti, etc... Ineffetti gli esempi in questo senso non mancano. Se si pensa all'evoluzione tecnologica poi questo ragionamento appare evidente. Si pensi ai tempi di diffusione di tecnologie come il telefono, il computer ed Internet e si noterà come questo processo avviene sempre in tempi più brevi. Se si guarda allo sviluppo del software la cosa è ancora più evidente. Prima esistevano i sistemi operativi. Poi qualcuno ha sviluppato dei software (i tool per gli sviluppatori) per creare altri software ed aggiunto le API (interfacce pubbliche attraverso le quali si possono chiedere a prestito prestazioni del sistema operativo). Poi questi software sono diventati delle applicazioni web che espongono a loro volta API che possono essere utilizzati per altri programmi... Credo comunque che, a prescindere dall'uso a mio modesto avviso un pò allegro dei dati disponibili (su quali dati si calcola il tasso di un'evoluzione?), è un libro piuttosto interessante e ben costruito. Non mi sorprenderebbe se qualcuno si imbarcasse presto in una impresa di traduzione.

venerdì, dicembre 23, 2005

Google Zeitgeist 2005

Non c'è bisogno di presentazioni. Anche quest'anno Google si supera presentando una analisi di alcuni eventi dell'anno letti attraverso le parole chiave inserite nel motore di ricerca. Ovviamente da non perdere.

sabato, dicembre 10, 2005

A proposito di tag cloud

Oggi ho scoperto questo servizio che consente di generare una propria tag cloud sulla base di un elenco di feed designato dall'utente. Ho provato a caricare il mio OPML (l'elenco dei feed a cui sono abbonato) per vedere cosa veniva fuori. Ovviamente i risultati cambiano nel tempo ma la cosa è piuttosto divertente. Questo è l'elenco delle 100 cose che mi interessano (o che dovrebbero interessarmi?). Ora l'idea è carina ma non è che in questa tag cloud mi ci ritrovi molto. Non che l'email o Age of Empires 3 non mi interessino (anche se a quest'ultimo non ho mai giocato) ma mi sembra che ci siano alcuni feed (suppongo quelli che hanno le categorie) che vengono valutati ed altri ignorati. Vediamo comunque come i miei interessi evolveranno nel tempo... :-)

venerdì, dicembre 09, 2005

Yahoo! acquisisce del.icio.us

Dopo Flickr! un altro pezzo di Web 2.0, il sistema di bookmark sociali noto come del.icio.us, passa sotto il controllo di Yahoo!.

mercoledì, dicembre 07, 2005

tag clouds come fenomeni sociali emergenti

Le tag clouds sono un ingegnoso sistema per visualizzare in modo semplice ed intuitivo i temi che vengono trattati da una comunità. Può essere la comunità di Flickr! piuttosto che quella di Live Journal o Technorati. All'improvviso diventa possibile confrontare diverse comunità con un semplice colpo d'occhio... Technorati (una frazione dei tagi in lingua inglese)

Live Journal

Del.icio.us

Molto interessante... (via Apophenia)

domenica, dicembre 04, 2005

Generation @

Segnalo questa interessante storia di copertina apparsa su Business Week questa settimana. Generation @ va il verso a Generation X e racconta alcune abitudini mediali dei teen agers americani. Si parla di messaggistica istantanea, social networks, blog e consumi mediali ma quello che forse colpisce di più sono alcune frasi come questa.
Although networks are still in their infancy, experts think they're already creating new forms of social behavior that blur the distinctions between online and real-world interactions. In fact, today's young generation largely ignores the difference. Most adults see the Web as a supplement to their daily lives. They tap into information, buy books or send flowers, exchange apartments, or link up with others who share passions for dogs, say, or opera. But for the most part, their social lives remain rooted in the traditional phone call and face-to-face interaction.
Sono parole pesanti riferite al mondo degli Stati Uniti e che per questo non sono in grado di verificare. Il fatto che se parli in un giornale mi fa pensare che questo fatto sia informativo, ovvero nuovo. Quello che posso dire io è invece basato su quanto posso osservare direttamente nei comporamenti degli studenti poco più che ventenni che frequentano i nostri corsi universitari. La comparazione è interessante ma credo vada distinta in due diversi aspetti. Dal punto di vista quantitativo i consumi mediali dei nostri studenti non differiscono molto da quelli dei teenagers americani. Abbiamo provato a sottoporre loro un questionario con domande identiche a quelle utilizzate da Pew Internet Research per le ricerche che hanno svolto sui ragazzi americani. I risultati non sono molto particolarmente diversi. Se però si osserva la cosa dal punto di vista qualitativo, attraverso i messaggi che postano nei forum di discussione del corso, le cose appaiono ben diverse. La distinzione fra comunicazione online o in generale mediata dalla tecnologie e quella di persona è radicata profondamente nella nostra cultura. Non si vedono segni di sfumature in questo. Credo che questa semplice bozza di analisi comparata riveli una questione più profonda che andrebbe indagata meglio. Non è il possesso o l'uso delle tecnologie da solo che può portare a questo cambiamento. Ci vorra del tempo.

Introduzione multimediale al pensiero di Niklas Luhmann

Oggi grazie alla keyword Luhmann in PubSub e alla magia dei feed RSS ho scoperto: Luhmann fur Einsteiger. Si tratta in pratica di un materiale didattico multimediale realizzato in flash per introdurre in maniera visuale i concetti principali della teoria dei sistemi sociali. Il costo del cd è ragionevole ed il demo disponibile online mi sembra ben fatto. Il vero problema è che il tutto è realizzato nella lingua madre di professor Luhmann ovvero in tedesco. Per il sito me la sono cavata con il traduttore di Google che mi ha reso un discreto servizio passando dal tedesco all'inglese. Ma per il materiale didattico stesso sarebbe interessante avere un progetto di traduzione.

sabato, dicembre 03, 2005

Lo avevo detto io...

Sembra che io abbia vinto la scommessa lanciata il 4 febbraio 2005: Telecom + IPTV = Alice TV. Adesso faccio una nuova previsione. Non funzionerà. Non in senso tecnico ma in quello commericale. Vogliamo scommettere?

venerdì, dicembre 02, 2005

Fra sociologia e social software

La parola social non è mai stata così di moda nell'ambito delle tecnologie come negli ultimi tempi. Dai social software alle social networks sembra che nessun nuovo progetto informatico possa fare a meno di basarsi sull'analisi delle relazioni per filtrare ed ordinare le informazioni. L'ultimo esempio che mi è capiato di vedere è questo progetto denominato SNARF (the Social Network and Relationship Finder). Si tratta in pratica di un sistema che, utilizzando uno specifico algoritmo, organizza la posta elettronica sulla base di una analisi delle attività di invio/ricezione email svolte con i propri contatti. L'idea alla base è che una email ricevuta da una persona che si conosce abbia una maggiore importanza per noi rispetto ad un messaggio ricevuto da uno sconosciuto. L'oggetto di questo post non è tuttavia SNARF (che per altro non sono riuscito a far funzionare) ma l'uso del termine sociale che viene fatto da parte dell'informatica. Sarebbe interessante svolgere una ricerca sulla semantica di questo termine nei paper pubblicati negli ultimi tempi nei settori dell'informatica e della computer science. Guardando solo alle prime pagine delle pubblicazioni collegate a questo progetto si parla di social salient information, social meta-data e social metrics.
One aspect of meta-data is quantifiable measures we call social metrics. These measurements capture multiple dimensions of the relationship between the user and their correspondents and among the correspondents themselves. Measures like the number of times an author sent mail over a time period, the number of those messages that were replies, and the number of those messages that remain unread can be used for supporting email management.
Anche se ovviamente gli informatici non hanno pretese epistemologiche nei confronti del sociale credo sia importante capire cosa essi intendano con questa parola. Gli scienziati sociali si arrovellano da sempre con questo problema e per questo motivo lascia stupiti vedere come in un altro campo disciplinare si sia trovato un accordo su questa definizione in modo così rapido ed indolore. A ben guardare il sociale, per gli informatici, sembra avere a che fare con le relazioni di tipo comunicativo fra i soggetti. Anzi il sociale è queste relazioni. Non che fra gli informatici ci sia accordo su come queste informazioni devono essere osservate e misurate. Qui ognuno ha il suo diverso algoritmo. Però sanno dove cercare. Questa idea di sociale come rete di relazioni comunicative sarà sempre più spesso incarnata nei nostri software e nei nostri oggetti. Attraverso questo processo questa definizione entrerà a far parte della conoscenza condivisa e sarà comunemente accettata. Quando questo avverrà i sociologi rimarranno le ultime persone al mondo a cercare ancora una definizione di sociale e di società. Essere scavalcati dagli informatici nella definizione del proprio campo disciplinare è una cosa piuttosto straordinaria. Mi sembra di scorgere tuttavia in questo delle analogie con il rapporto fra Intelligenza Artificiale e psicologia a cavallo fra gli anni '50 e '70. Eppure la differenza sta tutta in quella parolina "artificiale". In quel caso, infatti, non si trattava di definire cosa fosse la mente umana. O meglio questa domanda veniva solo dopo. Bisognava capire cosa fosse l'intelligenza umana per poterne fare una artificiale. Qui le cose sono diverse. Non si tratta tanto di sociale artificale quanto di sociale allo stato puro.

mercoledì, novembre 30, 2005

Verso una teoria matematica della sorpresa

Sembra che due ingegneri californiani abbiano creato con successo una teoria matematica della sorpresa. Si tratta in pratica di un modo per misurare in uno stream di informazioni una proprietà che è in parte simile all'idea di entropia di Shannon. A differenza della teoria di Shannon questa nuova misurazione dell'informazione avrebbe delle basi soggettive (ovvero dipendenti dall'osservatore) e non oggettive (ovvero come proprietà di una specifica sorgente). Per ora può essere applicata solo a stream di tipo video (ovvero a stimoli visivi) ma l'idea di base è che lo stesso tipo di misurazione potrà, in futuro, essere applicata anche al sonoro, all'olfatto e magari anche al gusto e al tatto. La misurazione si basa su due concetti: la saliency e la novelty.

Analyzing such a stream, researchers can isolate stimuli with visual attributes that are unique in the mix by breaking down the signal into "feature channels," each describing a particular attribute (i.e,, color) in the mix. Such features are called "salient." Itti himself previously developed a measure of saliency.

A parallel analysis performs similar operations, but does so over time, not space, looking for new elements suddenly appearing. This approach is said to model "novelty."

Finally, an analysis can be done purely in terms of Shannon's original equations, which can measure the level of organization or detail found in the data flow, its entropy.

Ora non c'è bisogno che sottolinei l'importanza di questa idea per le ricerche sui media (informazione/non informazione) e sull'economia dell'attenzione di cui tanto si parla oggi in relazione ai blog. Per capire bene come questo algoritmo possa funzionare è necessario tuttavia attendere la presentazione ufficiale dei risultati di questa ricerca che saranno resi pubblici il 7 dicembre durante una conferenza su Neural Information Processing Systems (NIPS) Conference di Vancouver. Ciò che è noto al momento lo si può trovare in questo articolo: Surprise! Computer scientists model the exclamation point.

lunedì, novembre 28, 2005

Scoble@Google Zeitgeist conference

Se c'è una persona che ha capito come funziona il web 2.0 ed il nuovo marketing fatto di relazioni più che di pubblicità, questo è Robert Scoble. Da non perdere la presentazione in powerpoint che ha utilizzato durante la recente Google Zeitgeist conference.

domenica, novembre 27, 2005

L'insostenibile peso dell'inefficenza

Sto cercanodo di pubblicare un libro con una casa editrice fra le più note in Italia. Mi è stato chiesto di usare il camera-redy-copy perchè "loro preferiscono lavorare così". Per chi non lo sapesse si tratta di un sistema per il quale uno il libro se lo stampa in casa e loro lo fotografano e mandano in produzione. In pratica il ruolo dell'editore è sostanzialmente azzerato (impaginazione, correzione di bozze, etc.) e si esaurisce nella fornitura dei criteri redazionali e nell'impaginazione della copertina. Ora recentemente ho scoperto questo servizio: Lulu. In questo caso le regole sono molto chiare quello che tu gli mandi loro stampano (anche se come extra ci sono tutti i servizi che un autore potrebbe desiderare). C'è un ampia scelta di formati e di tipologie di rilegatura. Ho provato per gioco a vedere quanto sarebbe costato pubblicare con loro il mio volume che consiste di circa 180 pagine. Bene il costo di una copia stampata è pari a $ 8.14 per copia (ovvero € 6.89). Si consideri che il costo di libri simili per grandezza al mio si aggira intorno a € 15. Nell'ultima schermata posso scegliere il costo della versione digitale in formato e-book (di base gratuito), di quella stampata, quanto far pagare i miei diritti di autore su ogni copia venduta. Tutto è molto trasparente. Completato questo processo il libro va direttamente a catalogo e gli utenti possono ordinarne delle copie on-demand da subito. Il mio editore, per la cronaca, ha bisogno di un mese e mezzo minimo per consegnare le prime copie stampate del libro. Se lo si desidera si può applicare il codice ISBN e rendere disponibile il proprio volume sui principali circuiti di vendita libri online tipo Amazon o Barns&Noble. Ora ditemi voi quale di questi due modelli di business sopravviverà...

lunedì, novembre 21, 2005

domenica, novembre 20, 2005

No Paper Project nel 2005

Lo avevamo già notato in tempi non sospetti quando il 2005 sembrava lontano. Nel documento di progetto ancora disponibile online e stilato verso la fine del 2001 è possibile leggere frasi come...
I 15 prescelti andranno a costituire una particolare tipologia di studente on-off line con caratteristiche e possibilità di accesso alle tecnologie che è plausibile ritenere costituiranno la norma negli atenei del 2005.
(...) Lo studente del 2005 La diffusione delle tecnologie e delle possibilità di connessione alla rete modificheranno in modo sostanziale l’esperienza della didattica. Gli studenti parteciperanno alle attività in una modalità mista che abbiamo denominato “on-off line” per sottolineare come il confine fra queste due modalità tenderà, nel futuro, a sfumarsi.
Mi ricordo che discutemmo a lungo se citare o meno il 2005. In genere impegnarsi con una data non è mai saggio quando si parla di tecnologie e Bill Gates ne sa qualcosa... Da quella ricerca, da cui è scaturito un lungo articolo per la rivista Sociologia della Comunicazione, abbiamo imparato molte cose ed individuato altrettanti aspetti da approfondire. Ma una cosa risultava chiara e può essere riassunta così: date un computer connesso ad Internet via wi-fi ad uno studente in aula e quello farà tutto tranne ascoltare il docente :-) Oggi dopo quasi quattro anni si possono iniziare a vedere gli effetti in grande scala di questo fenomeno nelle classi delle università. Lo vediamo da noi in facoltà dove ormai capita con una certa frequenza di vedere gli studenti con i propri notebook wi-fi a lezione. Quello che avviene è ben spiegato in questo bell'articolo pubblicato su Slate. La cosa divertente è che l'articolo è scritto da uno studente durante una lezione. Forse è solo un artificio retorico del giornalista ma il contenuto è reso ancora più interessante perchè costruito da questo punto di vista. Credo che la Continuous Partial Attention sia uno degli aspetti più interessanti da studiare. Sembra evidente che il futuro ci presenterà sempre più spesso l'accesso continuo ad una realtà fatta di bit che contiene un numero infinito di mondi. I mondi fatti di bit e quelli fatti di atomi tenderanno a competere per la nostra attenzione in modo analogo a quello che avviene oggi fra le finestre dei nostri sistemi operativi. Si può ipotizzare che questo porterà ad una sorta di evoluzione della specie che sarà in grado di gestire molto meglio di oggi questa competizione riorganizzando in modo dinamico i flussi di informazione grazie al proprio univoco punto di vista di osservatore. Ma quello che più mi interessa è capire quali saranno i cambiamenti a livello dei sistemi sociali. Per questo motivo trovo molto interessanti le logiche di navigazione nell'informazione supportate dalla socialità. Esiste qualcosa in questo modo di auto-organizzarsi proprio dei social software che può consolidarsi in una evoluzione al livello della struttura del sistema sociale. Sarebbe opportuno concentrarsi su questo aspetto. Si, concentrasi... magari... :-)

Processi organizzativi e cibernetica

Il management delle organizzazioni basato sui processi è una delle più interessanti applicazioni della cibernetica di primo ordine alle scienze sociali. Sempre più spesso tuttavia l'organizzazione per processi mostra i suoi limiti. Per questo vale la pena dare uno sguardo a questo articolo di Ross Mayfield intitolato eloquentemente The End of Process.

mercoledì, novembre 09, 2005

ironia del web

Ieri leggo questo post sulla bella inchiesta di RaiNew24. Si parla di libertà di informazione ed ineffetti le tecnologie del farsi media con le loro scarse barriere di accesso consentono l'utilizzo "in scrittura" per un numero maggiore di persone. Più punti di vista, più democrazia... Dov'è l'ironia? E che ho cercato farsi media su Google. Bene con "Farsi Media" si fa di solito riferimento al panorama mediatico in lingua Farsi ovvero: Iranian Radio and TV stations, newspapers and news sites, periodicals and more...

martedì, novembre 08, 2005

Recensione Qtek 9000 e l'i-mate JASJAR

Molto tempo fa ho promesso incautamente di scrivere le mie impressioni sul palmare i-mate JASJAR che sto usando dalla metà di settembre di quest'anno come unico dispositivo al posto del tradizionale telefono cellulare. Da quel giorno ho ricevuto diverse richieste per posta elettronica su questo oggetto ma non ho mai avuto il tempo di scrivere un post dettagliato. Non ho tempo neanche adesso :-) ma posso segnalarvi questa completissima recensione del dispositivo su PocketPCItalia. In generale comunque mi sto trovando bene e la scomodità di portarsi dietro un oggetto delle dimensioni di un palmare è, a mio avviso, ampiamente ricambiata dalle funzionalità che questo dispositivo offre. Due cose che cambierei: 1) Aggiungerei un display esterno per visualizzare il nome del chiamante senza dover aprire il JASJAR; 2) In generale penso che tutto questo fiorire di dispositivi dotati di tastiera integrata non abbia molto futuro. Io punterei su device basati sulla tastiera emulata a video che, per quanto non comodissima, è piuttosto funzionale se ci si abitua ad utilizzarla. Detto questo va aggiunto che la testiera del JASJAR è molto comoda e ben progettata.

lunedì, novembre 07, 2005

Kayak Buzz: ovvero come ti trovo il volo ai tempi del 2.0

L'ultima applicazione che usa brillantemente il servizio di Google Maps incrociandolo con altri dati è Kayak Buzz. Basta inserire il nome di una città ed una interfaccia in perfetto stile ajax tira fuori l'areoporto da cui di desidera partire in men che non si dica (questo diventarà standard in breve in tutti i siti per la ricerca e prenotazione di voli). Dopo pochi secondi appaiono sulla mappa delle linee che connettono la città di partenza con le 25 destinazioni più gettonate. Ovviamente da qui si può procedere all'aquisto del volo. Veramente comodo ed interessante.

sabato, novembre 05, 2005

Il ritorno del turco meccanico

Per chi non lo sapesse il Turco Meccanico era una macchina per giocare a scacchi ideata nel 1769 dall'ungherese Wolfgang von Kempelen. Le capacità scacchistiche del congegno stupirono mezza Europa fino a quando non si scoprì che dentro la macchina albergava un maestro di scacchi umano nano. Ora Amazon ha lanciato il suo ultimo intrigante servizio web usando proprio il nome di Mechanical Turk. Si tratta in pratica di un sito all'interno del quale gli utenti possono richiedere ad altri utenti di svolgere delle piccole attività che l'uomo fa meglio di una macchina. L'esempio sul sito cita il caso di una attività volta a cercare la presenza di una pizzeria in una foto. Le attività sono organizzare per piccoli compiti chiamati HIT ovvero Human Intelligence Task. Una volta scelto il proprio compito è possibile salvare i risultati ed attendere che l'utente che ha postato il compito vi ricompensi. Il compenso passa nell'account di Amazon pronto per essere speso o trasferito sul proprio conto corrente personale. Come tutti i servizi di Amazon non mancano le API che consentono agli sviluppatori di creare applicazioni che richiedono l'intervento umano per poter essere completate. Very 2.0.

sabato, ottobre 29, 2005

DNA ed informazione

Segnalo questo curioso post che specula sulla possibilità di inviare messaggi nel futuro attraverso l’ingegneria genetica ovvero inserendo questo messaggio nel codice genetico di una o più specie. La struttura del dna, passata indenne, di generazione in generazione, attraverso milioni di anni, appare infatti come uno dei più supporti per la comunicazione in relazione alla loro deteriorabilità nel tempo. Poiché questo è tecnicamente possibile può inoltre darsi il caso che qualcuno ci abbia pensato prima di noi… Forse può dunque valere la pena andare a vedere nel codice genetico delle diverse specie se c’è posta per noi :-)

Hard Disk sul web o aste online?

Google Base Originally uploaded by dirson.
Sembra che Google stia per lanciare un nuovo servizio denominato Google Base. L'unica cosa disponibile, per il momento, sono alcuni screen shots (1, 2). Sulla base di questi alcuni commentatori hanno concluso che Google Base sia un sito per le aste online, un concorrente di eBay insomma. Personalmente ho la sensazione che si tratti di qualcosa di diverso e molto più importante. Leggendo bene gli screen shots appare infatti chiaro che Google Base consentirà agli untenti di caricare sullo spazio personale dell'utente una svariata quantità di file. Alcuni di essi saranno ineffetti descrizioni di item che potranno essere scambiati e venduti. Altri saranno semplicemente file personali che, anche questi, potranno essere scambiati o venduti. La logica non è quella di eBay, in fondo basata sullo scambio di oggetti fatti di atomi, ma quella di Google dove gli oggetti sono fatti essenzialmente di bit. Questo significa scambi in tempo reale, nessun costo o tempo di trasporto, etc. Nella pratica l'obiettivo di Google è quello, come al solito, di arricchire la sua base di dati ampliando la ricerca ai file personali. Per fare questo ha ideato Google Base invogliando gli utenti a caricare i propri documenti online ed offrendo la possibilità di vendere direttamente i propri prodotti (ad esempio un paper scientifico o una fotografia). Ovviamente le transazioni saranno in qualche modo tassate o, forse, (e qui si spiegano i rumors sul lancio di un servzio tipo PayPal) verrà consentito agli utenti di caricare dei soldi in una specie di conto corrente gestito da Google. Ovviamente tutto questo genererà delle informazioni sull'utilizzo che Google conserverà ed utilizzerà per affinare gli algoritmi di ranking ed il servizio di advertising online AdSense. Come al solito si dimostrano smart... Non c'è che dire.

giovedì, ottobre 27, 2005

Yahoo! Trip planner

Immaginavo che gli sforzi di Yahoo! sul web 2.0 avrebbero ben presto prodotto qualcosa di interessante. Non era molto difficile ineffetti pensare al tema. Le ricerche come quelle di Pew Internet hanno dimostrato che buona parte delle attività svolte online sono collegate al tema del viaggio. Basta dare un'occhiata alla tag cloud di Flickr! per avere una conferme. Non sorprende molto dunque vedere che Yahoo! ha aperto un servizio in beta per la creazione di Trips che possono ovviamente, nella logica del web 2, essere condivisi con altri. Un Trip consiste essenzialmente in una serie ordinata di eventi (luoghi da visitare, hotels, cose da fare, intrattenimento e shopping), da una data di inzio ed una di fine. Interessante il sistema per creare questi items che possono essere semplicemente riutilizzati, importandoli dalla Travel Guide di Yahoo o creandone di nuovi. Di particolare interesse il modo in cui si possono creare nuovi item. Dunque si tratta di un modo brillante per creare delle liste collaborative di items etichettate dagli utenti. Pensate alla possibilità di etichettare oggetti del mondo reale tramite un cellulare...

sabato, ottobre 22, 2005

il browser per il web 2.0

Rilasciata ieri la developer preview release di Flock (versione 0.5 che gli stessi sviluppatori ammettono essere piena di bug) aspira ad integrare nel browser l'accesso ai servizi del Web 2.0 e a rendere obsoleto Firefox. Postare nel proprio blog, leggere i feed RSS, gestire i propri bookmarks su de.licio.us, condividere le foto con Flickr! sono tutte attività che gil sviluppatori di Flock hanno cercato di integrare direttamente nell'interfaccia del browser. I bookmarks locali, ad esempio, sono stati completamente sostituiti da quelli di de.licio.us. Il motore di rendering delle pagine, infine, è lo stesso di Firefox. Da provare.

giovedì, ottobre 20, 2005

Sistematizzazione della letteratura

Molto interessante questo lavoro di literature review sull'etichettamento collaborativo dei contenuti (da notare anche i commenti che arricchiscono l'elenco iniziale di risorse segnalate dall'autore del post).

mercoledì, ottobre 19, 2005

Google Print in Italiano

Leggo adesso su Codice a barre della disponibilità di Google Print in Italiano (oltre all'interfaccia ci sono anche i libri in italiano). Ci sono un buon numero di libri di Feltrinelli e quasi tutti quelli di Apogeo. Fra i classici della letteratura sui new media ho trovato ad esempio:

Out of control. La nuova biologia delle macchine, dei sistemi sociali e del mondo dell'economia di Kevin Kelly - 1996 - 520 pagine Pagina iii - ... pensanti 31 4 Assemblare la complessità 61 5 Coevoluzione 73 6 II flusso naturale 95 7 L'emergere del controllo 117 8 I sistemi chiusi 135 9 Pop! ... [ Altri risultati da questo libro ]

La vita sullo schermo. Nuove identità e relazioni sociali nell'epoca di Internet di Sherry Turkle - 1997 - 386 pagine Pagina 374 - Lindenmayer realizzò un sistema di algoritmi, chiamati sistemi-L, ... Quando si utilizzarono i sistemi-L per simulare lo sviluppo degli embrioni della felce ... [ Altri risultati da questo libro ]

Critica della ragione informatica di Tomás Maldonado - 1999 - 222 pagine Pagina 54 - ... sarebbe invece una "teoria funzionale-strutturale" (funktional- strukturelle Theorie) dei sistemi sociali. La prima pone l'accento sulla "struttura", ... [ Altri risultati da questo libro ]

L'etica hacker e lo spirito dell'età dell'informazione di Pekka Himanen - 2003 - 172 pagine Page 88 - In questo caso qualche hacker potrebbe ritenere che il concetto di etica hacher venga esteso a temi diversi da quelli abituali. Questo è assolutamente vero: ... [ Altri risultati da questo libro ]

domenica, ottobre 16, 2005

Le primarie raccontate dalla gente

Grazie a technorati è possibile leggere i post dei bloggers che parlano delle primarie in tempo quasi reale. Interessante... nel frattempo il sito ufficiale, al momento, è stato parzialmente disabilitato per mantenere in piedi i due servizi essenziali: iscrizione alla newsletter per conoscere i risultati e servizio di ricerca per trovare il seggio in cui votare. Da notare la chicca a fondo pagina:
NB: Il sistema non prende gli apici o i caratteri accentati quindi si prega digitare il nome del comune senza accenti. (Esempio: Forlì o Forli’ diventa Forli)
Questo mi ricorda molto la distinzione fra comunicazione ed informazione. La prima in questo schema viene chiamata arricchimento e denota la partecipazione dell'utente alla creazione dei contenuti del sito. Interessante per le tipologie di consumatore che descrive. L'articolo completo, intitolato How Web 2.0 Works, dal quale ho tratto l'immagine vale una lettura.

venerdì, ottobre 14, 2005

Aperitivo di ricerca e web 2.0

Sono stato invitato a parlare di motori di ricerca oggi pomeriggio da Federico Venturini di netcompany. Ho colto l'occasione per fare il punto della situazione sul così detto Web 2.0 e le relazioni fra questo ed il web-marketing. Il risultato è questa presentazione fortemente ispirata dalle riflessioni di Tim O'Reilly fatta di poche slide e molti collegamenti ipertestuali.

martedì, ottobre 11, 2005

Servizio di Podcasting da Yahoo!

Ancora una mossa di Yahoo! nel mondo del Web 2.0. Rumors inoltre anche su un motore di ricerca per blog/feed sullo stile di quello che il portale ha reso disponibile qualche mese fa per il mercato coreano.

L'ABCD del Farsi Media

Sul blog de i media-mondo una introduzione al farsi media in quattro mosse.

mercoledì, ottobre 05, 2005

Molto commons e poco creative

Da quando è stato pubblicato per la casa editrice Il Mulino il volume Introduzione alla comunicazione mediata dal computer di Antonio Roversi è uno dei più apprezzati ed adottati nei numerosi corsi universitari che mirano a far conoscere agli studenti i rudimenti dell magico mondo di Internet. Questo libro, uscito nel 2004, ha di fatto colmato un vuoto nella manualistica italiana trattando in modo accessibile di argomenti quali l'indentità in rete, le comunità virtuali, il digital divide, i blog e le reti civiche. Già le reti civiche... Oggi pomeriggio parlando di questo libro con una mia collega (Roberta Bartoletti) del LaRiCA mi ha fatto notare alcune strabilianti somiglianze fra parti di questo capitolo ed un suo articolo pubblicato sulla rivista Sociologia della Comunicazione N. 30 anno XV nel lontano maggio 2001. Credo che il confronto fra questi due lavori non lasci molto adito a dubbi ma poichè avrei piacere che il lettore traesse da solo le sue conclusioni ho preparato (con l'indispensabile collaborazione di LR) questo confronto fra le scansioni di queste pagine. A sinistra l'articolo della mia collega (pagine da 70 a 73) a destra il capitolo 6 sulle reti civiche del libro di Roversi (da pagina 190 a 193). 1. 2. 3. 4. Cosa dire?

Yahoo! ed il Web 2.0

L'idea del Web 2.0 (termine che personalmente non amo e al quale preferirei la dicitura social software) è ormai perseguita a diversi livelli da più di una Internet Company. Di tutte Yahoo! è tuttavia quella che sembra aver deciso di invesitire in modo più diretto ed evidente in questo fenomeno attraverso acquisizioni e lanci di nuovi servizi. Prima il serizio di social networks Yahoo! 360, poi l'acquisizione di Flickr! ed adesso quella di upcoming.org. Si tratta di mosse interessanti che tendono a ricostruire l'immagine di Yahoo! come azienda innovativa ed insidiare il primato che in questo senso Google detiene saldamente da alcuni anni. Strategie diverse che hanno alla base una diversa visione su come di ricercano informazioni in modo efficiente sul web e non solo.

domenica, ottobre 02, 2005

La logica del remix ed il copyright

Come spesso accade, il blog di Danah Boyd ha pubblicato negli scorsi giorni una interessante riflessione rispetto al dibattito sul copyright in relazione al riutilizzo nella comunicazione di temi trattati dai media. Il post vale una lettura completa anche perchè quello che segue non è un semplice sunto ma una mia personale riflessione sul tema. L'argomento di Danah è sostanzialmente questo: i contenuti dei mass media, e non da ora, tendono ad essere riutilizzati sempre più spesso nelle nostre conversazioni. Si parla di quello che è successo in una certa puntata di E.R o nel reality la Talpa. Ma non solo. A volte si tendono a riutilizzare frasi celebri usate nei film, nelle serie e nei programmi TV di culto. Si pensi ai tormentoni promossi da Mai Dire Domenica o Zelig oppure alla frasi celebri dei film dell'Abantantuono degli anni '80. In questo senso i media si fanno cultura. In termini propri della teoria dei sistemi sociali potremmo dire che entrano a far parte della riserva dei temi della società. Vengono costantemente remixati nelle nostre conversazioni quotidiane. Con la disponibilità delle nuove tecnologie, questa capacità di remix - basata sulla possibilità di riproduzione e conservazione dei contenuti, si amplifica a livello quantitativo ed entra in gioco la questione del copyright. Usare la sigla di un telefilm come suoneria del proprio telefonino o creare in casa un vestito da iPod per il prossimo carnevale rappresentano esempi di questo remix che infrange tuttavia un copyright. In questo senso il copyright, in un mondo fatto di media (i media-mondo) ed i cui abitanti tendono ad esprimersi sempre più nelle forme proprie dei media (farsi-media), si pone e si porra in futuro ancora di più come un'ostacolo alla riproduzione della comunicazione. Per ora si tratta di mutazioni e non è dato sapere se si trasformeranno in selezioni ma vale probabilmente la pena iniziare a riflettere seriamente su questo tema da un punto di vista sociologico. Buon lavoro dunque a RL. :-)

giovedì, settembre 29, 2005

Dal MIT il notebook da 100$

Se ne era già parlato tempo fa ma ora ci sono le prime foto e le specifiche tecniche del notebook da 100$ progettato dai ricercatori dell'MIT per favorire l'informatizzazione dei paesi in via di sviluppo e promosso fortemente da Mr Negroponte stesso. Ed ineffetti a vedere le specifiche il progetto sembra interessante: processore a 500Mhz, 1 giga di ram, 4 porte USB, un display in grado di funzionare, a seconda delle esigenza, in bianco e nero o a colori, wi-fi e connessione per la telefonia mobile integrata, sistemi innovativi per la ricarica delle batterie.
Veramente niente male. Sembra che sia in programma una massiccia trial di questo progetto che coinvolgerà alcuni governi quali Cina, Brasile, Tailandia ed Egitto i quali acquisteranno un certo numero di queste macchine per distribuirle gratuitamente agli studenti.
Se manteniamo l'attuale trend economico potremmo vedere questo piccolo gioiello della tecnologia presto anche nel nostro amato bel paese. :-)

martedì, settembre 27, 2005

Dalla comunicazione all'informazione e ritorno

Si preannuniciano tempi durissimi per i comuniucazionisti. L'onda lunga dei corsi di laurea in scienze della comunicazione sembra esaurirsi e lo stesso appeal della comunicazione, con la quale tutto si puó fare e senza la quale anche la migliore iniziativa é destinata al fallimento, sembra ormai appannato. La stessa gente che ha eletto il re dei comunicazionisti presidente del consiglio si straccia oggi le vesti per spiegare che senza un buon prodotto non c'é comunicazione che tenga. Ma quello in corso non é solo un cambiamento politico. Cambia anche la cultura di un paese che, a parte lo specifico caso dell'alta moda (dove non a caso eccelliamo), inizia a realizzare che con la sola comunicazione non si mangia. Eppure in questi anni ho conosciuto tanti comunicazionisti che con la comunicazione ci hanno mangiato e come... c'è tuttavia un problema di sostenibilità. Alla lunga il gioco, a livello della collettivitá, non regge. Uno dei cavalli di battaglia di questi comunicazionisti é da anni il passaggio dall'informazione alla comunicazione. Questa distinzione é a tal punto entrata nella nostra societá da essersi stratificata nella semantica del diritto. Gli enti locali dovrebbero comunicare con i cittadini e non informare. Idem dicasi per le aziende al loro interno. Forse é giunto tuttavia il momento di tornare alla buona vecchia cara informazione. Non la "trasmissione di informazione" dall'emittente al ricevente ma l'informazione. Quella fatta di differenze osservate. Per il cittadino, il dipendente, il consumatore, l'elettore sono proprio queste differenze percepite che contano. Certo si può comunicare una differenza ma dopo un pò la differenza comunicata deve essere percepita. L'effetto dell'annuncio si consuma ogni volta che viene utilizzato e non confermato. Ed assieme all'effetto dell'annuncio si consuma la fiducia. W allora l'informazione ed abbasso la comunicazione.

lunedì, settembre 26, 2005

Hype 2.0

Quando un progetto di cui non si sa quasi nulla (Radar Networks) inizia ad attirare i capitali degli investitori vuol dire che l'hype nei confronti di certe tecnologie (Web 2.0) sta raggiungendo l'apice.

domenica, settembre 25, 2005

Le mappe ed il resto del mondo

Molto si è detto negli ultimi tempi sui servizi di mappe di Google e Microsoft. La possibilità lasciata agli sviluppatori di mappare strati di informazione sulle mappe offerte da questi servizi ha dato già origine ad una significativa quantità di servizi basati sulle mappe (vedi esempi: taxi, photo-mapping, case in vendita, etc.) . In occasione dell'uragano Katrina e del recente Rita la mappatura di queste informazioni si è dimostrata inoltre estremamente utile per la stima dei danni e per il monitoraggio dell'evento. Viene dunque spontaneo chiedersi perchè questi interessanti servizi di mappatura delle informazioni non siano sviluppati in Europa o in Italia. Il motivo è presto detto. Il dettaglio delle mappe offerte per gli Stati Uniti (e per la Gran Bretagna) è molto maggiore rispetto a quello fornito per il resto del mondo Europa compresa. Per il resto del mondo mancano le cartine stradali e le immagini dal satellite solo in pochi casi sono sufficentemetne dettagliate da consentire il massimo grado di zoom. Potrebbe sembrare una cosa da poco ma cosa accadrebbe in caso di una calamità naturale che richiedesse l'impiego di queste mappe? E perchè, inoltre, dare un vantaggio così enorme agli sviluppatori d'oltreoceano che sicuramente se e quando le mappe Europee saranno disponibili potranno semplicemente estendere il loro servizio? In altre parole esiste un diritto ad avere un servizio di mappe?

martedì, settembre 20, 2005

Google e l'accesso WiFi

Da tempo si vociferava sull'acquisto di diversi chilometri di fibra ottica inutilizzata da parte di Google. Quello che non era molto chiaro era come Google avrebbe incorporato nel suo modello di business la sua nuova attività di internet service provider. Poi si è iniziato a parlare di GoogleNet, di WiFi e di servizi localizzati (ad esempio pubblicità) basate sul luogo da dove l'utente di connette. Questo bell'articolo del Washington Post riporta tutta la vicenda ed alcune pagine di Google stesso come http://wifi.google.com/faq.html o http://wifi.google.com/download.html.

giovedì, settembre 15, 2005

SharePoint 12

Visto che stiamo iniziando un progetto con la società NetMeta allo scopo di realizzare con SharePoint Service un ambiente per la gestione dei progetti di ricerca del laboratorio LaRiCA mi sembra interessante segnalare questa intervista con gli sviluppatori di questa piattaforma di collaborazione targata Microsoft: First look at next version of Sharepoint. Al momento non mi sembra nulla di particolarmente straordinario ma staremo a vedere...

Nuovo tool per sociologi

No, non sto parlando della nuova release di Nvivo che sarà presentata venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre 2005 durante un seminario che si terrà presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre al quale è possibile iscriversi fino al 28 settembre prossimo entro le 12.00 scrivendo a ricercaqualit@hotmail.it, ma del motore di ricerca per i blog che Google ha svelato ieri. Il motore indicizza i blog a partire dai flussi RSS esposti e dunque indicizza i singoli post dei blog più che il blog stesso.

mercoledì, settembre 14, 2005

People near me

Questa cosa sembra decisamente promettente...
In the demo, two Microsoft employees were able to work together quickly without having to set up a bunch of shares. Instead, person A invites Person B who is "near them" into the People Near me applet. Then Person A drags and drops the Power Point app onto the share window and the other user can instantly see what that app is displaying. Then he dragged and dropped the actual PowerPoint file to enable the other user to be able to edit it. Edits on the file were instantly synchronized.
Sempre dal PDC e via NeoWin.

martedì, settembre 13, 2005

Office 12

Dopo diversi anni di sostanziale immobilità nella struttura dell'interfaccia grafica, la nuova versione di Office svelata oggi al PDC di Microsoft è in qualche modo uno shock per l'utente. A vederla così non è sembri proprio particolarmente chiara... comunque guidicate voi: La prima beta è attesa per la fine dell'anno. Update: Sembra che NeoWin abbia rimosso l'accesso a questi screenshot. Pazienza... materiale analogo è disponibile nel reportage dal PDC di Paul Thurrot.

La struttura dei sistemi di etichettamento collaborativo

Un gran bell'articolo disponibile gratuitamente che descrive i risultati di una ricerca quantitativa sulle pratiche di etichettamento collaborativo degli utenti di de.licio.us.

Windows Vista 5219

Sono comparse sul web le prime immagini di Windows Vista build 5219 che sarà presentato oggi agli sviluppatori nel corso della Professional Developer Conference di Microsoft. Tutto il set degli screenshot disponibili è linkato in questo post di NeoWin. Si nota il ritorno della sidebar laterale. Da non perdere inoltre questa schermata nella quale fa bella mostra di sè il solitario di Windows nella sua nuova e scintillante veste grafica!

domenica, settembre 11, 2005

glocal ed il web 2.0

Un aspetto interessante della globalizzazione è la glocalizzazione o creolizzazione dei prodotti commerciali e culturali. Per farla breve i prodotti ed i servizi venduti da una stessa azienda multinazionale sono spesso adattati alla cultura locale più di quanto il senso comune ritenga. La ricetta della Coca Cola, ad esempio, varia leggermente a seconda dei gusti della popolazione locale. In questo interessante articolo una analoga idea di glocale è applicata alle reti sociali supportate da Internet.
On an economic level, globalization has both positive and negative implications. But on a personal level, no one actually wants to live in a global village. You can't actually be emotionally connected to everyone in the world.
Di solito il locale è connesso ad una posizione geografica ma in uno spazio fatto di bit è necessario ricollocare il locale nel punto di vista dell'osservatore. In questo senso i sistemi di navigazione dei contenuti basati su social software rappresentano uno strumento chiave perchè evidenziano le affinità fra questi interessi locali ma non necessariamente spaziali. Poichè quello che mi interessa del globale è strettamente connesso ai miei interessi personali (locali) ha senso considerare fra tutte le risorse disponibili sul web solo quelle prodotte o segnalate da quelle persone che mostrano interessi simili ai miei. In questo senso la vicinanza spaziale diventa di interesse personale per informazioni e persone.
Glocalized structures and networks are the backbone of Web2.0. Rather than conceptualizing the world in geographical terms, it is now necessary to use a networked model, to understand the interrelations between people and culture, to think about localizing in terms of social structures not in terms of location. This is bloody tricky because the networks do not have clear boundaries or clusters; the complexity of society just went up an order of magnitude.

sabato, settembre 03, 2005

Mappe e Wiki

Se qualcuno ha ancora dei dubbi sull'utilità di Google Maps deve guardare questo sito. Usando la possibilità di aggiungere delle informazioni sulle mappe di Google, gli abitanti della zona colpita dall'uragano Katrina, raccontano con brevi frasi l'impatto dell'evento dal loro punto di vista. Il risultato è un quadro di insieme della situazione che vale forse più dello stesso confronto fra le immagini satellitari. La descrizione completa del sito, corredata da un intervista all'autore, è su Wired.

HTC Universal | i-mate JASJAR

Solo per segnalare che ho ordinato da Expansys questo palmare di nuova generazione che conterei di usare come cellulare a tutti gli effetti. Si tratta di un oggetto un pò ingombrante se comparato con la media dei telefoni cellulari ma con funzioni ovviamente molto superiori. Quando lo ricevo magari inserisco un post con le mie impressioni personali in modo che gli interessati possano farsi un'idea (per chi legge in inglese consiglio questo link). Se ho ben capito male, questo oggetto, fra non più di un paio di mesi, dovrebbe essere distribuito in Italia collegato al marchio Vodafone e probabilmente lokkato all'uso su quella rete ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello offerto oggi da Expansys per la versione unlocked.

Win FS: again

Dopo aver annunciato che le funzionalità di WinFS (una sorta di strato di database relazionale che consentirà di gestire i metadati relativi ai documenti presenti nel file system) non sarebbero state inserite nella nuova versione di Windows (Vista) ecco invece comparire la versione Beta 1 di WinFS postata sul sito degli sviluppatori Microsoft poco dopo la versione Beta 1 di Windows Vista. La novità interessante è che questa cosa funzionerà anche con Windows XP. Dopo la corsa al desktop search (i programmi come Google Desktop che consentono di cercare i file sul proprio computer) degli ultimi mesi è interessante la risposta che uno dei responsabili dello sviluppo di WinFS ha fornito in una intervista. La domanda suonava più o meno così: "Cosa ha da offrire WinFS più degli attuali desktop search disponibili?". La risposta fulminante è stata "I desktop search possono fare cose del tipo mostrami tutti i documenti che contengono Scoble (Robert Scoble è l'autore dell'intervista) da qualche parte nel mondo; WinFS può rispondere a domande tipo mostrami tutti i messaggi di posta elettronica ricevuti da Scoble negli ultimi sei mesi ai quali non ho risposto ma che avevo segnato come da completare per il mese successivo." Nell'ambito della stessa intervista vengono anche mostrate due prototipi di applicazioni fondate su questa tecnologie che sono indubbiamente interessanti. Come è facile capire si tratta di una cosa del tutto diversa rispetto ai desktop search. Win FS ha dentro la logica del Semantic Web. Ogni tipo di documento sarà contraddistinto da un set di metadati proprio e da un altro set di metadati ereditato dalla categoria cui il documento appartiene. Ovviamente lo schema dei metadati è estendibile con eventuali ulteriori metadati specificate da altre applicazioni o specifici magari di una certa azienda. Anche se per ora è una cosa che può seriamente interessare solo uno sviluppatore credo che in futuro potranno essere sviluppate applicazioni di knoledge management del tutto nuove. Da tenere sott'occhio il blog degli sviluppatori e la pagina di WinFs su MSDN.

giovedì, settembre 01, 2005

intro 4/4: le radici del futuro

Continua dal post precendente.

***

Queste nuove descrizioni del mondo appariranno da prima astruse ed incomprensibili ai più. Provocheranno forme di rifiuto.

Ma le difficoltà richieste a chi ha le proprie radici culturali ben salde nella modernità saranno ripagate da una visione delle cose del mondo più limpida. Una visione del mondo che, sfidando il paradosso degli insiemi auto-ingerenti, pretende di spiegare anche se stessa essendo al tempo stesso consapevole di essere solo una visione fra tante. Ma vedere le cose chiaramente non è necessariamente (affatto?) rassicurante.

In questo mondo di prospettive ed aspettative autonome ma interdipendenti non ci sono margini per il controllo. Anzi la mancanza di controllo è un fondamento. Ed è curioso pensare che tutto questo abbia avuto inizio da una scienza che proprio del controllo intendeva occuparsi.

Oggi si parla molto di sicurezza. Per aumentare la sicurezza ci vogliono più controlli. Questi controlli passano sempre più spesso attraverso la tecnologia. Basti pensare alle intercettazioni telefoniche o all’obbligo di conservazione del traffico di posta-elettronica. Ma l’uso di queste tecnologie, a ben guardare, è proprio promosso dall’esigenza di controllo. Si chiama business intelligence. Prima conosco i dati (sulle vendite, sugli acquisti, sul magazzino), prima li posso elaborare per decidere in quale direzione indirizzare i miei sforzi di controllo. E se la forma di comunicazione è digitale i dati viaggiano più veloci e si possono elaborare più facilmente. Dunque le reti digitali, telefoniche e telematiche, nel tentativo di risolvere un problema di controllo ne introducono uno nuovo.

Il controllo del controllo non è la soluzione al problema. È solo uno dei problemi da risolvere.

Benvenuti nel mondo visto dagli occhi di un sistema che osserva.

***

mercoledì, agosto 31, 2005

intro 3/4: singolarità della complessità

Continua dal post precedente.

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Questo paradosso ricorda il concetto di singolarità. Una singolarità, concetto in uso nel campo della futurologia, rappresenta un punto nel tempo oltre il quale si fa esperienza di cose che non sono né comprensibili né spiegabili nei termini propri del periodo precedente.

Un ipotetico viaggiatore nel tempo proveniente dal passato spiegherebbe ai suoi contemporanei, di ritorno dal suo viaggio, di avere visto nel cielo dei post-volatili. Ma noi sappiamo che si tratta di aerei e sappiamo anche quanto il concetto di post-volatile sia inefficace nel cogliere la vera natura di un aeroplano.

Come lo stesso Maffesolì ha evidenziato trattando del passaggio dalla medioevalità alla modernità, paradigmi diversi convivono per lunghi periodi di tempo con i rispettivi linguaggi e visioni del mondo.

Il nostro radicamento culturale e filosofico nel moderno è forte ma forse non a sufficienza da impedire lo sviluppo di questi nuovi linguaggi. Personalmente ho la sensazione che un linguaggio come questo vada cercato in quelle aree delle scienze della complessità che hanno accettato il paradosso come fondamento e matrice della propria esistenza.

*** Continua nel post successivo.

martedì, agosto 30, 2005

intro 2/4: il linguaggio moderno del post-moderno

Continua dal post precedente.

***

Eppure la metafora del controllo nella sua forma moderna di governance appare ancora oggi guidare le scelte individuali ed istituzionali. Anzi l’incapacità di controllo è diventata essa stessa oggetto di studi. Le scienze sociali descrivono questa condizione con l’etichetta post-modernità (e con una infinita serie di analoghe varianti). Quello che si riusciva a descrivere, e dunque a spiegare, con le categorie tradizionali sembra oggi sfuggire a classificazioni e rappresentazioni. Intere nuove descrizioni del mondo si arrovellano per spiegare come e perché le spiegazioni di prima non funzionano più. E le spiegazioni di prima sono sempre quelle della modernità.

Le nuove categorie latitano e quando prendono forma, spesso nella forma di slogan, appaiono solo una pallida imitazione stiracchiata e confusa delle categorie tradizionali. Usando la contrapposizione fra prima e dopo si possono costruire quadri sinottici come questo.

Modernità

Post-modernità

Evidenza

Cose evidenti

Spiegare

Pieghe (Deleuze)

Mono-teismo, mono-ideismo scientifico (riduzione all'uno)

Politeismo

Energia orientata al Futuro

Energia orientata al Presente

Progresso (salvezza/salvatore)

Presenteismo (nomadismo, valori dionisiaci, tribalismo)

Dialettica come tesi/antitesi/sintesi

Ragione sensibile (torsione fra ragione ed essenza/sensi)

Linearità

Spiralità

Perfezione

Completezza - Totalità interagente (coincidenza degli opposti)

La tabella non pretende ovviamente di riassumere la raffinatezza e profondità del pensiero di Michel Maffesolì né di essere auto-esplicativa per chi non avesse una certa dimestichezza con l’approccio dell'autore francese.

Quello che qui interessa, è evidenziare la natura delle caratteristiche attribuite alla post-modernità.

A ben guardare infatti tutte le sfumate categorie proprie del post-moderno (e finanche la stessa parola post-moderno) traggono senso da una opposizione rispetto al moderno. In altre parole il post-moderno è sempre descritto e spiegato nei termini del moderno.

D'altra parte come si potrebbe descrivere la post-modernità ai moderni se non usando il loro linguaggio?

***

Continua nel post seguente.

lunedì, agosto 29, 2005

intro 1/4: l'emergenza del controllo ed il controllo dell'emergenza

Inizia con questo post la pubblicazione della bozza di introduzione che ho scritto per il libro al quale sto lavorando da qualche tempo. Il titolo provvisorio è Alle radici del futuro: dalla teoria dell'informazione ai sistemi sociali. Anche se l'introduzione non è lunga ho deciso di dividerla in diversi post che saranno pubblicati nel corso dei prossimi giorni. Ovviamente i commenti sono benvenuti. ***
Il progresso scientifico e tecnologico che la nostra società ha vissuto negli ultimi cento anni è stato caratterizzato da un ritmo e da una velocità che non erano stati mai, prima d’ora conosciuti. La storia delle idee, ovvero delle descrizioni scientifiche del mondo, sembrano sempre più spesso arrancare nei confronti di un oggetto da descrivere che cambia in modo più veloce di quanto possano fare le descrizioni stesse. Questo disallineamento fra scienza e tecnologia assume forme diverse in relazione a processi diversi quali la mappatura dei geni, la clonazione, la globalizzazione e la finanziarizzazione dell’economia, la povertà del continente africano, lo sfruttamento delle risorse naturali, la crescente mediazione tecnologica nei rapporti umani e i flussi migratori. Questi temi suscitano sconcerto perché si riconosce a questi fenomeni una loro natura in qualche modo autonoma. La politica, anche nelle sue forme internazionali come il G8 - dove si incontrano i potenti del mondo - o l’Organizzazione delle Nazioni Unite, appare impotente. Le banche centrali, cui la politica delega l’importante compito di regolare alcuni aspetti dell’economia, sperimentano ogni volta che intervengono operando una scelta, reazioni sempre più difficili da prevedere. Queste reazioni a volte richiedono nuovi interventi e creano nuove reazioni. Il risultato tuttavia non è un processo di controllo come potrebbe essere quello operato dalla compensazione che un capitano attua sul timone di una nave per tenere la rotta. Ogni tentativo di controllo mostra solo una volta di più la mancanza di controllo.
*** Continua nel post successivo.

giovedì, agosto 25, 2005

Il futuro della memoria

Oggi mentre facevo ricerche in rete mi sono capitate due cose:

1. Cercavo un articolo che avevo letto tempo fa scritto da Raffaele De Giorgi in ricordo di Niklas Luhmann. Mi ricordavo alcune parole tipo ulivi, salento, etc. la cui improbabile associazione con il nome del sociologo tedesco mi avrebbero garantito di ri-trovare la pagina. Dopo alcune ricerche ho trovato infatti il link che puntava purtroppo al sito del Centro studi sul rischio dell'Università di Lecce che avevo già notato essere irraggiungibile da diversi giorni. Per fortuna c'è Google e la sua memoria nella forma della cache. Il pezzo vale almeno una lettura.

2. Mentre cercavo qualcosa sul passato ho trovato qualcosa sul futuro. Ad ottobre 2005 dovrebbe uscire per Meltemi, Il paradigma perduto. Considerazioni sulla riflessione etica della morale. Non è la prima volta che questo discorso tenuto da Luhmann in occasione del conferimento del Hegel Preises è stato pubblicato in Italia. Sembra infatti che questo stesso volume fosse stato pubblicato nel 2003 dalla Casa Editrice Gallio di Ferrara.

mercoledì, agosto 24, 2005

Google Talk

Era da un paio di giorni che i rumors in questo senso si stavano facendo insistenti. Prima un riferimento su un articolo, poi alcune prove di collegamento verso la pagina talk.google.com che rivelavano la presenza di un protocollo (Jabber/XMPP) per la messaggistica istantanea. Infine eccolo. Il servizio di messaggistica istantanea di Google. Essendo basato su un protocollo aperto è possibile accedere al network usando qualsiasi client abilitato alla comunicazione su quel protocollo.

sabato, agosto 20, 2005

Dal palinsesto alla playlist

L’ultimo post di Giornalismo d’altri suggerisce l’idea di autobroadcast definito come il processo per il quale un utente decide, nell’ambito di un repertorio di contenuti mediali, cosa fruire ed in quale ordine. Si tratta di un tema in diretto contatto con l’idea di Farsi Media, anzi si tratta di uno degli indicatori dell’esistenza di questo fenomeno. In questo specifico caso si tratta di essere Media per sé stessi. Ma non solo. Fino a quando l’Ipod è usato con le cuffie è così. Ma cosa avviene quando si sostituisce l’Ipod alla classica autoradio? Si diventa broadcaster per il proprio gruppo di compagni di viaggio. In realtà a ben guardare questo fenomeno non è nuovo. Anche con l’auto-radio avviene la stessa cosa. Quante volte abbiamo sentito dire “…vi faccio sentire questo pezzo che è troppo forte!”. Oppure si pensi a come uno sceglie la musica in un viaggio anche in considerazione del fatto che, i compagni di viaggio, si faranno un’idea del suo carattere anche sulla base del tipo di musica che ascolta.

sabato, agosto 13, 2005

La (non tanto strana) coppia

Ho appena finito di leggere l'ultima biografia di Norbert Wiener (Dark Hero Of The Information Age: In Search of Norbert Wiener The Father of Cybernetics). Interessante e molto utile. Fra le molte cose che ho imparato mi hanno colpito in modo particolare un paio di pagine che parlano del rapporto fra il padre della cibernetica e Marshall Mcluhan. Secondo quanto riportano gli autori citando le parole di Donald Francis Theall, un ex-studente americano della University di Toronto, McLuhan avrebbe avuto accesso tramite questo studente fin dall'estate del 1950 a Cybernetics e The Human Use of Human Beings.
In 1953, McLuham lanuched his celebrated seminars on "culture and communication" at the University of Toronto. A decade later, he would use Wiener's idea liberally, but without attribution, in his own watershed word, Understanding Media, wich dissected the effects ot television and every other medium of communication on human consciousness and culture. The book subtitle, The Extension of Man, and its oracular pronouncements that "the medium is the message" and that electronic media had turned the world into a "global village" echoed Wiener's words in The Human Use of Human Beings that "the transportation of messages serves to forward and extension of man's senses... from one end of the world to another" and that "society can only be understood through a study of the messages and the communication facilities wich belong to it". (p. 277)

giovedì, agosto 11, 2005

Google News, feed, semantica e analisi del contenuto

Qualche tempo fa ho realizzato e presentato un concept per una ricerca sulla semantica (i temi) utilizzata dal sistema dei mass media. Gli aggregatori di fonti informative come Yahoo!News e Google News aprono degli scenari nuovi per questi tipi di ricerca. L'oggetto della ricerca che ho condotto con una mia collega del LaRiCA ha riguardato l'informazione sul referendum sulla procreazione assistita. Sfruttando le API di Yahoo!News ed una semplice applicazione che interroga periodicamente il webservice, abbiamo collezionato gli articoli che corrispondevano a certe parole chiave e svolto l'analisi del contenuto. Apprendo oggi Google News ha attivato i suoi feeds. Questa notizia apre ulteriori possibilità perchè rende questo tipo di ricerche ancora più semplici. Il formato RSS o Atom nella sua natura di standard potrebbero consentire attività di analisi in tempo reale. Quando c'è un nuovo articolo che corrisponde ai criteri di ricerca la pagina potrebbe essere automaticamente scaricata ed analizzata. I risultati potrebbero finire in un database che esponga i risultati di questa analisi in tempo reale su un sito internet. Una sorta di raffinato monitoraggio delle fonti informative online. Credo che sperimenteremo la cosa per le elezioni del 2006. Se c'è qualcuno con un background tecnico sulla programmazione interessato a darci una mano...

venerdì, luglio 15, 2005

Simulazione e sistemi sociali

Anche se la tecnica della simulazione è stata ormai da alcuni anni adottata dagli scienziati sociali più tecnologicamente avanzati, fa lo stesso notizia il progetto New and Emergent World models Through Individual, Evolutionary and Social Learning (NEWTIES) recentemente promosso da un consorzio di università europee. L'idea è quella di osservare l'evoluzione di una società di mille agenti software nel tempo per vedere se e come sarà possibile lo sviluppo di una cultura emergente. I dettagli, oltre che nel sito del progetto, li trovate anche in questo articolo pubblicato ieri sulla rivista New Scientist. Interessante per quel che mi riguarda asrebbe capire la teoria sociologica che ispira gli algortmi del progetto.

martedì, luglio 12, 2005

unicredtSbanca

Gira via email l'ennesima truffa questa volta progettata per il mercato italiano. Lo schema della truffa è classico ma la storia che si è sviluppata è divertente. La racconta Antonio Roversi sul suo blog.

domenica, luglio 10, 2005

Microsoft Research

Microsoft ha reso recentemente disponibile un filmato in flash che descrive in modo semplice ed efficace le aree di intervento sulle quali stanno lavorando, le principali applicazioni e gli sviluppi che si pensa avranno queste tecnologie nel futuro. Le aree sono: - Visualization and Interaction (display technologies); - Smartscreen Technology (focuses on machine learning and decision analysis); - Speech Technology (one of my favorites); - Gesture Technology (from the Adaptive Interaction Group); - Media Browsing ; - Social Computing. Il filmato è ben fatto e merita sicuramente una visita. All'inizio c'è un filmato makering oriented che può essere agilmente saltato.

domenica, luglio 03, 2005

6th International Conference of Sociocybernetics

Da lunedì sono a Maribor in Slovenia per partecipare all'annuale convegno del gruppo RC51 dell'International Sociological Association (ISA). Il programma della settimana, a giudicare dagli abstract, di preannuncia interessante. Ho dovuto invece definitivamente rinunciare per motivi logistici all'idea di partecipare al convegno internazionale dell'IIS a Stoccolma. Anche in questo caso il panel dove era previsto il mio intervento sembra decisamente interessante. P.S. Approfitto anche per ringraziare l'autore di Casual.info.in.a.bottle per i commenti all'articolo sul "farsi media" pubblicato da Indire.

giovedì, giugno 30, 2005

Partnership Vodafone-MSN per la messaggistica istantanea

MSN e Vodafone hanno annunciato una collaborazione strategica per consentire agli utenti di MSN Messanger di ricevere/inviare messaggi direttamente dal telefono cellulare. Il servizio dovrebbe essere disponibile dalla fine dell'anno in diversi paesi europei. L'idea di connettere la messaggistica istantanea con il telefono cellulare è senza dubbio interessante e promettente. Ho sempre pensato che l'instant messanging avessa alla base una metaforma comunicativa più simile a quella del telefono (dove si è raggiunti della comunicazione ovunque ci si trovi) che a quella di una chat room (dove si deve andare in un luogo specifico per incontrare altre persone).

Google Earth e le API del servizio mappe

Non posso non segnalare il nuovo servizio Earth di Google. Importante per gli sviluppatori è anche l'annuncio della disponibilità delle Application Programming Interface per accedere al servizio mappe di Google. Sono sicuro che in poco tempo vedremo apparire degli usi creativi del servizio con la possibilità di mappare le informazioni nello spazio. Staremo a vedere.

lunedì, giugno 27, 2005

RSS in Longhorn

Secondo quanto annunciato durante il Gnomdex degli scrorsi giorni fra le features del nuovo sistema operativo di Microsoft ci sarà un supporto piuttosto avanzato ad RSS. Le specifiche dello standard "de facto" RSS sarà inoltre ampliato con nuove estensioni che saranno rilasciate sotto una licenza creative common. Quasi tutti i dettagli tecnici ma non solo li potete trovare su questa pagina di MSDN. In particolare questa pagina descrive alcuni scenari di applicazione piuttosto interessanti.

sabato, giugno 18, 2005

Filtro e ricerca: il primato del sociale sul tecnologico

Sembra che la strategia di ricerca e selezione dei contenuti fondata sulla struttura delle reti sociali stia prendendo piede anche in Italia. A questo proposito segnalo questo post dal blog Casual.info.in.a.bottle che ho scoperto da poco. L'accesso alla produzione prima e alla diffusione poi dei contenuti rende necessario ricorrere a strategie sociali per filtrare, cercare e selezionare i contenuti di interesse o qualità. Questo è ormai evidente. Dall'algortimo di ricerca di Google alla logica della citazione via blog roll. In fondo è la stessa logica della citazione bibliografica ma applicata a contenuti digitali. Si tratta di un interessante caso di primato di una strategia tecno-sociale rispetto ad una strategia puramente tecnica. Di questo tema, strettamente connesso a quello della fiducia, e di una metodologia di ricerca sociologica fondata sull'uso dei social software come basi di dati ho parlato proprio ieri in un seminario di studi presso il dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell'Università del Molise. Di recente, su questo tema, è inoltre apparso sul sito di Indire una sorta di abstract esteso di un articolo che avevo preparato tempo fa. P.S. Mi accorgo ora di questo post di Caterina Fake, una delle fondatrici di Flickr, in cui viene citato Niklas Luhmann e la sua posizione rispetto al ruolo della fiducia nei sistemi sociali.

sabato, giugno 11, 2005

EPIC ed il futuro dell'australia occidentale

Se vi è piaciuto il filmato EPIC 2014 non potete perdervi l'aggiornamento EPIC 2015 (richiede Flash). Se poi siete amanti del genere non potete non guardare il filmato Expanding Horizons sul futuro socio-economico dell'Australia dell'ovest realizzato dalla locale Chamber of Minerals and Energy.

P.S. A quando un filmato analogo sull'Italia del 2015?