mercoledì, marzo 09, 2005

Sul farsi media

WARNING! Post altamente teorico. Per la comprensione è richiesto conoscere almeno vagamente il libro "La Realtà dei Mass Media" di Niklas Luhmann. Dunque è un pò che ragionavamo con i miei colleghi su come leggere alcune tendenze proprie del sistema dei mass media che, con la notevole diffusione dell'uso dei blog ed alcune opportunità offerte dalle nuove tecnologie si rendono sempre più evidenti. Si tratta in pratica di leggere, sul piano dei sistemi viventi alcune linee evolutive. La tendenza, in generale, è quella ad introiettare ed utilizzare su se stessi una logica di osservazione di secondo ordine. Considerare questa tendenza nel quadro dell'accoppiamento strutturale fra sistema dei media e sistemi viventi sembra essere particolarmente promettente. A mio avviso è possibile infatti rintracciare tre fasi del processo che potremmo definire com "il farsi media". 1) Fase del consumo "acritico" La distinzione operazione/osservazione del sistema dei media non è interiorizzata. Il consumatore legge il lato dell'osservazione ma ignora quello dell'operazione. Esiste una tendendenza all'immedesimazione. "E' vero perchè lo ha detto la TV". 2) Fase del consumo "critico" Interiorizzazione della distinzione e della consapevolezza diffusa che i media costruiscono una loro realtà che si può osservare. Questa realtà è il frutto delle operazioni del sistema che possono anche essere osservate. Questa fase del consumo prevede dunque una capacità di osservare la distinzione operazione/osservazione. Si può oscillare fra immedesimazione e distaccamento. 3) Fase del farsi media Lo sviluppo delle nuove tecnologie (produzione/diffusione) consentono l'accesso alla possibilità per il sistema vivente di "operare" con le stesse logiche del sistema dei mass media. La distinzione può essere applicata a noi stessi (auto-osservazione). Oltre ad osservare la distinzione operazione/osservazione siamo in grado di usare questa distinzione. Si crea una abitudine all'auto-osservazione e ci si pensa come costruttori di realtà. Si può, ad esempio, costruire la propria indentità (come in un blog o come in un gioco di ruolo) usando i linguaggi dei media. L'interiorizzazione di questo aspetto può avere conseguenze notevoli sul piano etico (cibern-etica).

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