domenica, dicembre 04, 2005

Generation @

Segnalo questa interessante storia di copertina apparsa su Business Week questa settimana. Generation @ va il verso a Generation X e racconta alcune abitudini mediali dei teen agers americani. Si parla di messaggistica istantanea, social networks, blog e consumi mediali ma quello che forse colpisce di più sono alcune frasi come questa.
Although networks are still in their infancy, experts think they're already creating new forms of social behavior that blur the distinctions between online and real-world interactions. In fact, today's young generation largely ignores the difference. Most adults see the Web as a supplement to their daily lives. They tap into information, buy books or send flowers, exchange apartments, or link up with others who share passions for dogs, say, or opera. But for the most part, their social lives remain rooted in the traditional phone call and face-to-face interaction.
Sono parole pesanti riferite al mondo degli Stati Uniti e che per questo non sono in grado di verificare. Il fatto che se parli in un giornale mi fa pensare che questo fatto sia informativo, ovvero nuovo. Quello che posso dire io è invece basato su quanto posso osservare direttamente nei comporamenti degli studenti poco più che ventenni che frequentano i nostri corsi universitari. La comparazione è interessante ma credo vada distinta in due diversi aspetti. Dal punto di vista quantitativo i consumi mediali dei nostri studenti non differiscono molto da quelli dei teenagers americani. Abbiamo provato a sottoporre loro un questionario con domande identiche a quelle utilizzate da Pew Internet Research per le ricerche che hanno svolto sui ragazzi americani. I risultati non sono molto particolarmente diversi. Se però si osserva la cosa dal punto di vista qualitativo, attraverso i messaggi che postano nei forum di discussione del corso, le cose appaiono ben diverse. La distinzione fra comunicazione online o in generale mediata dalla tecnologie e quella di persona è radicata profondamente nella nostra cultura. Non si vedono segni di sfumature in questo. Credo che questa semplice bozza di analisi comparata riveli una questione più profonda che andrebbe indagata meglio. Non è il possesso o l'uso delle tecnologie da solo che può portare a questo cambiamento. Ci vorra del tempo.

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